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Oltre a essere uno dei nomi più noti tra gli artisti genovesi del Seicento, il fondo di suoi disegni autografi presente all'interno della collezione del Comune di Genova è eccezionale e ineguagliabile per consistenza, qualità e varietà. Della sua fervida attività grafica, che prestando fede alle fonti appare seconda solo a quella di Luca Cambiaso, sopravvivono i disegni relativi agli ultimi vent'anni della sua carriera, posteriori cioè al maggio 1684, quando la casa in cui viveva e lavorava andò a fuoco in seguito ai bombardamenti di Genova da parte della flotta francese. Questi disegni, destinati a fungere da modello anche per altri artisti, in particolare scultori, confluirono dopo vari passagi di proprietà nelle civiche raccolte genovesi, e costituiscono oggi un documento eccezionale della versatile capacità progettuale di Piola nei campi della pittura, dell'incisione, della scultura, della fusione, dell'intaglio, e perfino del ricamo. Trentatré di questi disegni - restaurati in occasione di una mostra a Palazzo Rosso - sono riprodotti nel volume, accompagnati dalle schede di Piero Boccardo e Margherita Priarone. Il catalogo è completato da una biografia e da apparati bibliografici.